Chi ha paura dei Core Update di Google? Sotto sotto, un po’ tutti noi che dobbiamo creare, gestire, ottimizzare contenuti pensati per “abitare” il motore di ricerca abbiamo timore degli aggiornamenti di Google. Ma è necessario farci l’abitudine: Google rilascia piccoli update di frequente, nell’arco di un anno solare, e attua aggiornamenti più importanti - i core, per l’appunto - con una determinata regolarità.
L’anno 2021 è stato, fino ad ora, anche abbastanza ricco in tal senso. Diamo, dunque, uno sguardo ai Core Update di Google del 2021 e agli altri aggiornamenti degli ultimi mesi.
I Google Core Update del 2021: qual è la direzione da seguire?
Quando viene annunciato l’arrivo di un update, in genere accadono due cose: Google prova a calmare tutti, i professionisti del web iniziano a sudare freddo lo stesso. Tutto sommato, il più delle volte grossi scossoni nelle serp non si evidenziano, ma solo se:
- gestiamo portali in salute, quindi privi di grosse problematiche da risolvere;
- se le nostre tecniche di ottimizzazione SEO sono corrette e non abbiamo nulla da temere in conseguenza degli update.
Descritta in questa maniera, la questione sembra essere piuttosto semplice: comportati bene e vedi che non hai da preoccuparti. Le cose, come spesso accade, sono più complesse di così.
Infatti, “fare le cose bene” comporta la capacità di intuire la direzione verso cui muoverà Google ed essere in grado di seguirla. E qual è la direzione verso cui si sta muovendo Google? Approfondiremo punto per punto il senso dei diversi update del 2021, ma, volendo riassumere la questione in una sola parola, potremmo dire: esperienza utente.
Ecco la direzione da seguire, come dobbiamo intendere i miglioramenti graduali e sempre più sostanziali attuati da Google: si vuole migliorare l’esperienza che gli utenti hanno del motore di ricerca, quindi dell’interazione uomo/macchina. Ciò, per anticipare le conclusioni, comporterà tanto lavoro da fare per garantire prestazioni ottimali dei siti web, ma anche per strutturare una strategia di content marketing all'altezza dei bisogni delle persone.
Ora, andiamo a guardare le cose un po' più nel dettaglio.
Il Google Product Reviews Update
Ad aprile del 2021 è stato annunciato il Google Product Reviews Update, di sicuro interesse per blogger e per chi gestisce e-commerce. Questo aggiornamento ha inteso premiare la qualità delle recensioni e delle opinioni pubblicate nel motore di ricerca circa beni e servizi. Il senso di ciò è da ritrovare nell’esigenza di Google di far emergere, nell’oceano sterminato di contenuti diffusi ogni giorno in rete, tutto ciò che davvero può essere valido per chi effettua ricerche.
Nello specifico, i lettori di recensioni sono alla ricerca di opinioni espresse con chiarezza e trasparenti, complete e dettagliate di prodotti o servizi di cui usufruire. Ed è per questo che il motore di ricerca ha voluto dare più visibilità a chi produce contenuti che godono delle caratteristiche sopra citate: sì alle recensioni approfondite, no ai meri elenchi di caratteristiche!
I Core Update di giugno e luglio 2021
Il Core Update di giugno 2021 segue l’aggiornamento avvenuto nel dicembre del 2020. Essendo un “core”, si tratta di un intervento apportato a livello mondiale, quindi ha interessato risultati di ricerca in numerose lingue. Il Core Update di giugno è stato rilasciato in più fasi e, ad onor del vero, il successivo aggiornamento di luglio non fa che completarlo.
Quest’ultimo ha terminato il roll out il 12 luglio, per l’esattezza. A cosa è servito questo grande update? La finalità è una: ottimizzare l’esperienza che gli utenti fanno di Google, comprendendo meglio i loro intenti di ricerca e restituendo risultati migliori, sia in termini di grado di approfondimento sia di utilità dei contenuti.
I core update dell’estate del 2021 sono quindi da intendersi come aggiornamenti che hanno riguardato i risultati estraibili dalla ricerca in rete e non hanno a che fare con le performance dei siti web. Ciò è, invece, l’aspetto preponderante di un altro aggiornamento di Google: il Page Experience Update. È importante ricordare, inoltre, anche il fatto che gli update giungono più o meno in concomitanza con l’aggiornamento MUM dell’algoritmo di ricerca.
Il Multitask Unified Model, per gli amici MUM, è il nuovo modello di algoritmo utilizzato da Google per raccogliere ed elaborare dati, quindi restituire agli utenti risultati in linea con query di ricerca complesse. Il modello è un’evoluzione di BERT, quindi si fonda su una intelligenza artificiale a reti neurali. MUM è nettamente più sofisticato, perché formato da una quantità di nodi neurali mille volte superiore al numero di nodi di BERT. Ciò vuol dire che l’AI può elaborare una enorme quantità di dati, in diverse lingue, e in forma multimediale.
Cosa cambia per gli utenti? Be’, ci vorrà del tempo per perfezionare la tecnologia, ma l’intenzione è quella di riuscire a rendere fruibili da parte delle persone i contenuti più affini a una specifica ricerca. In altre parole, si tratta di interpretare in modo più corretto ed esatto l’intento di ricerca, attingere le informazioni utili da fonti di varia natura e fornire, a chi effettua le ricerche sul motore di ricerca, risposte molto precise, dettagliate e, eventualmente, tali da soddisfare anche le esigenze latenti.
Insomma, Google si va man mano perfezionando, allo scopo di rendere più veloce ed efficiente il processo di ricerca di soluzioni reperibili in rete.
Il Page Experience Update
Forse tra tutti gli aggiornamenti dell’anno, il Page Experience Update dovrebbe essere il più preoccupante, per lo meno per chi possiede siti web “problematici”. L’aggiornamento di Google rivolto alla user experience, infatti, deve aver tagliato le gambe a tutti quei siti che ancora non avevano tenuto conto dei cosiddetti core web vitals. Parliamo, dunque, di siti web lenti nel caricamento, poco sicuri, non adeguati per la navigazione da mobile.
Del resto, dopo il Google mobile-only di marzo 2021 cosa ci si sarebbe mai aspettato? Forse, Con il Page Experience Update è stato davvero necessario correre ai ripari una volta per tutte, ottimizzando le prestazioni dei siti web in termini di velocità e rendendo la navigazione più intuibile, agevole.
Il Google Spam Update
Infine, sempre nel mese di giugno del 2021, Google si è mossa per contrastare tutti i siti web in alone di, truffa,malware e pishing. Ah, certo, anche contro chi ancora si ostina a pratiche poco trasparenti - ed efficaci! - di link building.
È chiaro che anche il Google Spam Update è finalizzato a rendere Google un luogo più sicuro per reperire informazioni ed effettuare acquisti.
Come affrontare gli update di Google?
Abbiamo affermato che, in fin dei conti, sembra proprio che Google muova nella direzione dell’esperienza utente. Negli ultimi mesi, gli aggiornamenti rilasciati sono stati volti a premiare i siti web ben strutturati, sicuri e navigabili, e i contenuti originali che offrono risposte chiare ed esaurienti a specifici problemi - riconducibili a determinate chiavi di ricerca.
A ben vedere, nulla di nuovo sotto il sole! Tuttavia, non è di certo così scontato che gli utenti possano usufruire di portali che funzionano bene perché “si fanno navigare”. Allo stesso modo, non si può nemmeno far finta di non vedere la mastodontica quantità di contenuti che arriva nel motore di ricerca ma non è in grado di suggerire idee, alimentare discussioni online, sostenere le persone in una decisione di acquisto, risolvere un problema, fornire informazioni precise. E del resto, se i contenuti non riescono a fare quanto appena indicato, allora parliamo solo di “rumore”.
Ciò che bisogna fare, quando si viene a conoscenza degli update, è attendere qualche tempo, monitorare i propri siti web e attuare le dovute azioni di ottimizzazione - se necessario. In linea di massima, il da farsi è riassumibile in tre punti:
- l'avorare molto sulle performance del sito, in particolare sulla velocità di caricamento delle pagine e l'architettura delle informazioni;
- costruire e avviare una buona strategia di SEO off site;
- organizzare e pubblicare contenuti ben studiati, appoggiandosi su una strategia di content marketing capace di far incrociare le necessità del pubblico, quindi gli intenti di ricerca, con i piani editoriali e le esigenze dei brand.
È difficile? No, è impegnativo, ma è il lavoro di chi si occupa di Digital Marketing. Vien da sé, solo condurre azioni ben studiate e monitorate permette ai brand di soddisfare un pubblico sempre più esigente che va, nel tempo, interfacciandosi con una intelligenza artificiale via via più sofisticata.
Canio Caprarella, Bruna Athena Picchi